sabato 2 febbraio 2008

UN APPELLO AL SENSO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE PER AMORE DELL'ITALIA


Un ennesimo «appello al senso di responsabilità nazionale di tutte le forze politiche», affinché non si precipiti verso elezioni anticipate», visto il «momento delicato per la recessione internazionale». Il segretario del Pd Walter Veltroni, parlando all'assemblea provinciale del partito, a Velletri, torna a chiedere uno sforzo congiunto a tutte le forze politiche affinchè si raggiunga un accordo sulla riforma elettorale per il bene del Paese.«Il senso di responsabilità nazionale e l'amore per l'Italia – ha ricordato - è per il Pd un elemento di identità forte. A ruoli rovesciati non faremmo quello che sta facendo il centrodestra, perché questo amore per il Paese può spingere a non fare le scelte più convenienti per sé. Noi – ha assicurato - ci sentiamo in sintonia con la domanda del Paese che è stanco del passato».Una domanda, che in questi giorni è stata ribadita anche dai rappresentanti delle forze più vitali del nostro Paese. «La Confindustria, le forse sociali e il Vaticano stesso dicono che c'è la necessità – ha sottolineato Veltroni - di rifare la legge elettorale».Una domanda ribadita a gran voce anche dai semplici cittadini stanchi dell’incertezza politica che li affligge. «La parte migliore del Paese – ha sottolineato il segretario del Pd - guarda con rispetto alla posizione di responsabilità che abbiamo assunto in questa crisi di governo. I sondaggi ce lo dicono e stia attento il centrodestra perchè l'esito non è scontato. Nel '94 eravamo convinti di vincere noi e invece abbiamo perso, nel '96 è accaduto il contrario».«Noi – ha poi avvertito - dobbiamo metterci in testa che gli italiani sono cittadini maturi e si spostano a milioni ogni campagna elettorale. Non sono più ideologici e si chiedono: ‘qual è la soluzione migliore? Chi ci porta fuori da questi 15 anni di rissosita'?».
«E quindi – ha ribadito - , mi chiedo ancora, perchè non accettare un governo Marini che in tre mesi faccia la legge elettorale sulla quale eravamo arrivati a un passo dall'accordo, attui una redistribuzione per innalzare i salari ed infine adotti misure indirizzate a diminuire i costi della politica. Fatto tutto questo, poi, si può andare a votare a giugno. Mi sembra del tutto razionale».Una soluzione che apporterebbe benefici per tutto il Paese, ma che purtroppo non è così scontata. Nel suo intervento il segretario non sottovaluta, infatti, neanchè l’idea di dover andare alle urne e ribadisce anche su questa eventualità quale sarà la linea del suo partito. Nel caso si andasse al voto, infatti, il segretario del Pd, Walter Veltroni, ribadisce che il suo partito correrà da solo. Il Pd andrà con il proprio programma, ma certo «vedremo se qualcun altro sarà disposto a condividerlo».
E anche questo perché «la vera domanda, in caso di elezioni è 'cosa preferiscono gli italiani, ancora confusione, frammentazioni, veti?'. Noi siamo un partito che si propone agli italiani come elemento di novità e innovazione. Se saremo costretti alle elezioni ora, questo sarà il vero elemento di novità, mentre il resto apparirà irrimediabilmente datato».
«Non mi importa quanti partiti si alleeranno dall'altra parte, se 12 o 18. Io so che gli italiani vogliono un governo coeso capace di decidere, si sono stancati di coalizioni con tutto e il contrario di tutto».
Veltroni, però, offre al centrodestra un'ultima possibilità di ravvedersi rinnovando l'invito ad avere «lo stesso coraggio nostro. Fate altrettanto, pensate ad un confronto tra il principale partito della Casa delle Libertà e il principale partito del riformismo italiano. Noi - conclude - il coraggio l'abbiamo avuto. Io rinnovo l'appello e mi auguro che da parte del centrodestra ci sia una svolta radicale».

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